Ci Eravamo Tanto Giocati è una rubrica fatta di cuore, passione e, perché no, un po’ di lacrime.
Una rubrica in cui analizzeremo, discuteremo e chiacchiereremo di giochi usciti ormai da un po’, ma che ci hanno fatto legare a doppio filo a questo media che tanto amiamo (e magari qualcuno là fuori deciderà di recuperare qualcosa a cui non aveva pensato al momento dell’uscita).
Far Cry 3, quando lo shooter diventa un’esperienza di vita
Per chi in questo momento vi scrive, gli shooter in prima persona facevano parte di quelle cose che tutti amano nella vita, alle quali tu non riesci a dedicarti; non sai di preciso perché, ma non riesci ad appassionartici fino in fondo (un po’ come qualcuno a cui possa non piacere la birra, sa che è sbagliato, ma è così).
La trama, per quanto ben scritta, non è neanche un terzo della componente di questo piccolo gioiellino; la storia completa, a livello di difficoltà media, per quanto scritta molto bene e con un paio di sequenze (tra cui quelle allucinogene) che definiremo geniali al suo interno, dubitiamo duri più di una 20ina di intense e sudatissime ore.
Come dicevamo, Far Cry 3 è un free roaming e la voglia di esplorare prende il sopravvento sulla tua missione del momento ad una velocità imbarazzante.

Qui il gioco sbraca completamente, lasciando al giocatore la possibilità di scegliere in maniera completamente libera l’approccio da scegliere, che sia entrare dalla porta principale carichi di esplosivi, fucile da assalto e cattive intenzioni, o che vogliate ripiegare su un approccio più ninja, fatto coltelli da lancio, frecce e fucili di precisione.
Il risultato, se sarete sufficientemente abili, verrà portato a casa comunque.
Del resto passare da ragazzotto nato e cresciuto negli USA in vacanza a killer invincibile che scusa Rambo spostati un attimo che ci penso io, richiede un po’ di dedizione.
Certo, le missioni stealth che ricominciano da zero se si viene scoperti sono un po’ fastidiose e demodè, l’IA dei nemici non è proprio sempre BRILLANTE, ma sul serio, non ci farete neanche caso, alla fine dei conti.
Far Cry 3 – semplicemente uno dei migliori della sua generazione
Se anche voi siete stati sciocchi come il fessacchiotto di sopra, e non vi sieti concessi la possbilità di provarlo perché “boh, sì, ma alla fine è uno shooter, stirazzi” approfittatene, recuperatelo in qualche modo e fate ammenda di fronte al quadro di Guybrush Threepwood, simbolo di prodotti vecchissimi che sono bellissimi, che immagino tutti abbiamo sul nostro letto.
Perché, molto probabilmente, cambierà la percezione che avete di questo tipo di giochi.
E perché non potete vivere una vita senza sapere chi sia Vaas Montenegro.
Far Cry 3: Le migliori offerte in rete
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