Capcom torna alle origini della sua saga horror più famosa, e lo fa puntando tutto sul Survival!
Resident Evil 7 recensione – Introduzione
Resident Evil è una saga che nel corso degli anni ha subito una serie di cambiamenti, passando dalla visuale a inquadrature fisse dei primi capitoli, basata su una forte componente esplorativa, fino ad arrivare ad un approccio più action caratterizzato da una visuale in terza persona. Per darvi contezza del lavoro di Capcom, abbiamo scelto di realizzare questa Resident Evil 7 recensione.
Nel corso di queste fasi la definizione “Survival Horror” si è privata del suo significato originario. La serie è diventata meno spaventosa e ha lasciato per strada una componente fondamentale che è quella dell’identificazione personale del giocatore con l’angoscia e le paure del personaggio.
La scelta della visuale in prima persona, inizialmente non gradita da molti appassionati della serie ha rafforzato questo aspetto in Resident Evil 7.
Il giocatore non si limita a seguire le vicissitudini di Ethan, impegnato nella ricerca della moglie Mia.
Pad alla mano diventerà Ethan stesso e si troverà catapultato in un incubo senza fine, imprigionato nella casa della famiglia Baker, da cui cerca di fuggire e in cui ogni scricchiolio rischierà di farlo saltare dalla sedia, ogni momento di buio o di confusione lo getterà in uno stato di angoscia, di paura e di ricerca della sopravvivenza, come dovrebbe essere per definizione un Survival Horror.
Resident Evil 7 recensione – Storia
Con in mente una recensione “spoiler free” ci limitiamo a dirvi che la trama di questo Resident Evil non è affatto scontata. I colpi di scena sono ben dosati, la narrazione procede fluida e di pari passo con l’evoluzione del gameplay.
Reputiamo geniale la scelta di integrare la trama verticale con le sotto trame contenute nelle videocassette che arricchiscono e completano l’esperienza di gioco.
Resident Evil 7 recensione – Gameplay
La casa della famiglia Baker è marcia e decadente; è un ambiente ostile che vi farà sentire in trappola come un animale braccato costantemente osservato e senza via di fuga.

resident evil 7 recensione
Tutto quello che vi circonda è corrotto, malsano, putrefatto. Il cambio di location, su cui non ci soffermiamo per evitare spoiler, rischia di far scemare un po’ la tensione psicologica indotta dalla casa. In essa tutto acquista un sapore antico, nostalgico, collegato al passato, all’infanzia, ad un mondo affettivo che non esiste più e ora è cosparso di insetti orribili, cibi avariati, bagni putridi, carcasse decomposte.

resident evil 7 recensione

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Le stanze della casa contribuiscono a rendere anche visivamente l’atmosfera lugubre in cui ogni oggetto che vi circonda è inquietante e morboso ed è il simbolo di un legame familiare che si è trasformato in qualcosa di alieno e distorto. Il male si personifica in questi oggetti, un tempo testimoni di affetti domestici e quelli che prima erano orsachiotti di peluche, giochi per bambini, bambole, fotografie e ritratti di famiglia, sono diventati fonte di un disturbo psicologico che accompagna dolorosamente la ricerca affettiva in cui sarete coinvolti.
Nelle altre location si sente la mancanza di questo legame diretto tra gli oggetti e l’ambientazione e ci si concentra più in una dimensione onirica introspettiva in cui questo percorso di ricerca si arricchisce di visioni e sogni nei quali si perde a tratti il contatto con la realtà.
Siete nella testa del personaggio e non importa cosa c’è intorno.
Siete al centro dei suoi incubi.

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Nelle fasi iniziali sarete molto vulnerabili quasi privi di armi e cure. Non siete dei soldati della S.T.A.R.S., BSAA o Umbrella. Siete un uomo qualunque che si ritrova prigioniero di un orrore inimmaginabile. Dovrete usare le vostre risorse mentali e il ragionamento per restare in vita e la fuga può essere spesso una scelta da considerare.
I temerari e gli appassionati di combattimenti corpo a corpo, abituati ad essere armati fino ai denti, potrebbero sentirsi frustrati dal ritrovarsi nei panni di un uomo qualunque che fugge dal pericolo con il solo scopo di mantenersi in vita e cercare di salvare la propria moglie.
Gli scontri iniziali, nella modalità normale, sono sbilanciati in favore dei nemici. Le poche armi in dotazione non sono sufficienti a coprire una ragionevole distanza d’attacco.
Gli ambienti in cui vi muoverete sono claustrofobici e l’uso del coltello da difesa, la prima arma che otterrete, non sempre vi permetterà di sopravvivere a uno scontro ravvicinato con gli orrori che si celano nella casa.

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Con questa ristrettezza di dotazione dovrete usare la testa anche nelle fasi successive in cui otterrete altre armi, alcune delle quali dovrete costruirle da voi. Dovete saper selezionare attentamente la destinazione d’uso e la combinazione degli oggetti nascosti nelle location.
Utile è l’apporto fornito dagli psicostimolatori, in particolare nelle aree aperte, per individuare oggetti spesso non visibili anche ad un’attenta esplorazione.
Le battaglie coi boss richiedono un’attenta strategia e, una volta individuati i punti deboli e le modalità di attacco, non sarà un problema farli fuori.
La visuale in prima persona contribuisce ad un’esperienza di gioco veramente affascinante. Non sapere mai cosa vi attende dietro l’angolo vi renderà guardinghi e sospettosi e vi punirà quando vi muoverete in maniera sconsiderata e senza ragionamento.

resident evil 7 recensione
L’interfaccia di gioco è minimalista. Non avrete l’indicatore della vita sotto gli occhi, saranno le macchie di sangue ad indicare il vostro stato di salute, a meno che non si acceda al menu di gioco in cui vi verrà mostrato lo status effettivo sul vostro smartwatch.
In perfetta tradizione uno schermo insanguinato rivelerà l’avvicinarsi del fatidico Game Over.
Durante gli scontri con armi da fuoco potete controllare il numero di munizioni a disposizione nella parte in basso a destra dello schermo.
Con la croce direzionale è possibile invece selezionare le armi (fino a 4). Questo limite vi costringe a dover pianificare sempre la vostra dotazione. Anche l’inventario è scarno. Soprattutto all’inizio potete portare con voi pochi oggetti e dovete scegliere con cura cosa depositare nei contenitori, in genere posti accanto ai punti di salvataggio.
Quando vi capiterà di trovare gli zainetti che vi consentono di espandere la capienza dell’inventario, vi sentirete un po’ più sollevati.
La mappa di gioco è un chiaro omaggio ai vecchi Resident Evil, scarna e non immediatamente disponibile. Questa caratteristica rende l’esplorazione ancora più accorta e al tempo stesso avvincente.
Resident Evil 7 recensione – Comparto Visivo
Capcom ha creato il motore di gioco RE engine appositamente per Resident Evil 7.
Scelta azzeccata a nostro avviso, perché raramente si rilevano anomalie durante le sessioni di gioco. Tuttavia esiste un margine di miglioramento poiché si riscontra comunque qualche piccola sbavatura: Textures che richiedono un po’ troppo tempo per risultare definite, come avviene con il sangue sulla manica di Ethan o come la definizione di alcune porte con fregi particolari.
Il RE Engine riesce a creare degli ambienti e dei personaggi talmente realistici da lasciarvi piacevolmente sorpresi e anche un po’ disgustati.

resident evil 7 recensione
Le luci e le ombre creano giochi psicologici che possono diventare veramente agghiaccianti. Anche quando siete soli avete la sensazione di essere seguiti, da qualcuno o qualcosa, che poi in realtà si rivelerà essere semplicemente la vostra ombra.
Resident Evil 7 recensione – Sonoro
L’esperienza con il sonoro è coerente con il comparto visivo e con l’atmosfera lugubre e senza speranza creata dagli sviluppatori.
Siete avviluppati in un piccolo delirio di scricchiolii, rumori sordi quasi impercettibili ma sempre inquietanti. Voci oniriche il cui scopo è quello di disturbarvi e terrorizzarvi.
Questo apparato sinistro privilegia sempre l’aspetto realistico dei rumori anche a discapito delle musiche, che vi accompagnano in maniera discreta verso le fasi salienti della narrazione.
La colonna sonora vi aiuta ad individuare in momenti in cui poter tirare un sospiro di sollievo (nelle stanze di salvataggio) e allo stesso modo diventerà più incalzante nelle fasi cruciali o in prossimità di scontri importanti.
Il doppiaggio italiano è ben curato anche se a volte ci troviamo di fronte a delle scelte di traduzione un po’ discutibili e la sincronizzazione del labiale in alcune rare occasioni risulta leggermente sfalsata.
Resident Evil 7 recensione – Conclusioni
Resident Evil 7 è un prodotto che sfiora l’eccellenza. E’ un chiaro omaggio al proprio passato e non solo e rappresenta un’evoluzione innovativa e unica della saga.
E’ una piacevole sorpresa da gustare e godere durante tutto l’arco narrativo.
Il gioco vi trasporta in una dimensione che sembra essere presa in prestito da un film horror angosciante (Non aprite aprite quella porta ad esempio) con contaminazioni positive prese in prestito anche dal rivale di sempre, Silent Hill.
Gli appassionati della saga Konami, si scopriranno piacevolmente coinvolti da queste novità presenti in Resident Evil 7 mentre i fan di vecchia data del gioco Capcom, proveranno un dolce deja vu visitando la casa dei Baker, che ci è sembrata un chiaro omaggio a Villa Spencer del primo Resident Evil.
Il gioco vi da l’opportunità di riscoprire il piacere della vera esplorazione, non solo legata agli oggetti di armi e cure, ma anche per ottenere informazioni maggiori sulla storia narrata.
Il senso di angoscia che Resident Evil 7 mira ad instillare nel giocatore può essere arricchito maggiormente mediante l’utilizzo del Playstation VR.
Sarete portati a compiere delle scelte eticamente difficili che condizioneranno la vostra personale esperienza di gioco.
Menzione d’onore per la modalità manicomio, che sbloccherete una volta completato il gioco per la prima volta.
Questa insana modalità vi renderà la vita impossibile con l’assenza dei salvataggi automatici che vi costringeranno a riprendere il gioco esattamente dall’ultimo punto di salvataggio usato.
I nemici vi aggrediranno con maggiore violenza, le battaglie coi boss saranno più impegnative e dovete impiegare tutta la vostra astuzia e strategia per sopravvivere e arrivare a vedere i titoli di coda.
Ben fatto Capcom, era questo il Resident Evil che volevamo!
- resident evil 7 recensione
- Punti di salvataggio
- Un piccolo altare
- Sembra familiare
- Mi presti un braccio?